Pagine

martedì 25 agosto 2015

J.R.R. Tolkien: Il Signore degli Anelli

J.R.R. Tolkien. Come non parlare di questo grande scrittore, padre del genere fantasy?
Lo dobbiamo a lui se oggi possiamo leggere capolavori e serie spettacolari come quelle di Terry Brooks con il suo "Ciclo di Shannara" o George R. R. Martin con "Le Cronache del ghiaccio e del fuoco".

Il suo nome è conosciuto ovunque ormai, grazie anche alle trasposizioni cinematografiche di due suoi capolavori: Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit.

Ormai tutti le conoscono grazie al cinema, magari se ne sono anche innamorati, ma in realtà non tutti hanno letto questi due bestsellers. Oggi ti vorrei parlare de "Il Signore degli Anelli", il più famoso tra i due.


Il Signore degli Anelli


C'è chi continua a definirlo "romanzo fantasy"... queste persone le liquiderei all'istante.
Il Signore degli Anelli è un vero e proprio capolavoro, è un susseguirsi di eventi, è lo scorrimento di una trama che si snoda magistralmente all'interno di un mondo irreale eppure così vero, quasi tangibile, creato dal genio di Tolkien.

Cosa si può dire di questo libro che non sia ripetitivo?

La trama....la trama oramai è conosciuta da chiunque abbia acceso la tv negli ultimi 10 anni, raccontarla sarebbe più che superfluo, anche perché sulla trama di nuovo c'è ben poco da dire, anzi proprio nulla. (poi non ti vorrei anticiparti niente tante volte non la conoscessi bene e vorresti leggerti il libro, nel tal caso puoi recuperare qui ).

Allora cos'è che rende questo libro così speciale?

Sembrerebbe banale, ma la risposta sta nella meticolosità e minuziosità di Tolkien nel curare ogni singolo dettaglio, ogni più piccolo particolare, ogni minima sfaccettatura dell'ambiente che circonda i protagonisti della storia.
Le descrizioni che sono presenti ne "Il Signore degli Anelli" sono qualcosa che rasentano la perfezione. I giardini di Gran Burrone, i boschi fatati di Lothlorien, la bianca Minas Tirith, ma anche le putride Paludi Morte e l'oscura terra di Mordor. Sono solo sei dei tanti luoghi che i protagonisti visitano e attraversano nel corso della storia e sono solo sei dei tanti luoghi in cui l'autore ci catapulta letteralmente.

Possiamo essere ovunque: seduti sulla sedia, sul divano, ovunque....ma quando iniziamo a scorrere con gli occhi queste pagine è come se fossimo noi stessi all'interno del libro. Sentiamo tutti gli odori e i suoni che Tolkien descrive, leggiamo le parole e la nostra mente le trasforma in sensazioni, in immagini e visioni di interi paesaggi o di minuziosi dettagli.


Il grande lavoro dell'autore non finisce qui. Quello che veramente colpisce è come è riuscito a caratterizzare alla perfezione ogni singolo personaggio. Come è riuscito a creare una vera e propria personalità per ciascuno.
Nessuno dei figuranti all'interno del libro risulta vuoto. Nessuno sembra al lettore privo di carattere. Anche i personaggi che potremmo definire secondari o le comparse (anche se di secondario per me c'è ben poco in questo mondo dove ognuno ha un ruolo fondamentale ai fini della storia) sono rappresentati in una maniera magistrale sotto ogni aspetto, con una loro personalità unica che caratterizza ogni loro azione.
Non solo i personaggi sembrano così reali, ma sono talmente ben fatti che riusciamo a percepire tutte le sensazioni e le emozioni che provano; è come se stessimo vivendo il momento noi stessi. Sembra quasi di toccare con mano la fedeltà di Sam, la sofferenza di Frodo e l'autorità di Aragon.


Come non parlare poi del mondo in cui “il Signore degli Anelli” è immerso.
Un mondo creato alla perfezione da sembrare quasi un'epoca della nostra storia che è stata tralasciata nei libri di scuola.
Un mondo perfetto non solo dal punto di vista geografico, ma umano. Un mondo con una propria storia alle spalle che si è sviluppata nei millenni, le cui vicende passate si ripercuotono nel presente.
Ogni singolo paese all'interno del mondo ha le sue tradizioni, la sua storia che si confonde con la mitologia, un misto tra fantasia e realtà all'interno di un mondo creato dal nulla.
A dare man forte al tutto ci sono i racconti dei saggi, i canti recitati nelle antiche lingue parlate ormai da pochi.
Lo stesso lavoro fatto da Tolkien per creare i vari ceppi linguistici che andiamo ad incontrare all'interno del libro è qualcosa di inconcepibile per qualsiasi altra mente: l'intero alfabeto elfico, le rune naniche...

Non scherzo quando dico che più volte durante la lettura ho seriamente staccato gli occhi dalla pagina per pensare e immaginare se realmente questo mondo sia esistito,
incredulo che poteva essere solamente frutto della fantasia di un uomo e non un racconto di un'era persa per sempre dalla memoria.


Penso proprio di essere arrivato alla fine di questa... non oserei chiamarla recensione, più che altro è un resoconto di come ho vissuto la storia, perché questo secondo me è un libro che va vissuto e non solamente letto.


Tu cosa ne pensi? Questi miei pensieri rispecchiano quello che hai sentito quando hai letto il libro? 
Nel caso non lo avessi ancora letto qui puoi recuperare !!! 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.