"L'uomo
produce il male come le api producono il miele"
Ma
non solo lui, possiamo identificare con questo detto anche la sua
opera di esordio, e anche la più conosciuta, “Il signore delle mosche
”.
Un
romanzo che si legge sui banchi di scuola o come compito a casa alle
superiori, di cui tutti hanno fatto un riassunto o un commento per la
cara prof di italiano.
“Allora
Damià perché ne stai parlando? Tanto lo abbiamo studiato tutti!”
La
risposta è semplice: io sono uno di quelli che alle superiori
scaricava pagine e pagine di commenti e riassunti e li spacciavo per
miei. Quindi preso da curiosità, e un po di rimorso, ho voluto
riprendere in mano questo piccolo capolavoro anche per tutti quelli
che hanno fatto come me.
“Il
signore delle mosche” è Un romanzo che fa riflettere sulla natura
umana, sulla concezione del potere e gli effetti che può portare.
Non
è solo un romanzo d’avventura, ma è un’amara analisi sui
rapporti umani che si sviluppa in maniera drammatica e sconvolgente a
seguito della diffusione di ideologie contrastanti.
E'
un romanzo estremamente complesso nel suo insieme. Forse neppure
Golding avrebbe voluto crearlo tanto complicato e denso di contenuti
che fanno riflettere, non per quanto riguarda la trama che, invece, è
abbastanza semplice e lineare, ma nella serie di temi sociali che
sono intrisi nel tessuto dell’intera storia.
La
trama
La
storia inizia da un episodio particolare: un gruppo di ragazzi
inglesi si risveglia su di un'isola disabitata in cui regna
incontrastata solo la giungla dopo un incidente aereo. I ragazzi si
ritrovano soli, allo sbaraglio in un mondo senza adulti, senza
regole.
Il
romanzo sarà caratterizzato in tutta la sua durata dall'eterna
sfida, sempre in crescendo, tra i due ragazzi più carismatici
sull'isola: Ralph e Jack.
Ralph,
il più razionale dei due, che tenta di dare una struttura
civilizzata al gruppo di superstiti, che si preoccupa di fare segnali
per poter essere avvistati e salvati; che viene eletto capo dopo
un'elezione democratica.
Jack,
il suo antagonista, il capo dei ragazzi del coro. Più impulsivo e
istintivo di Ralph, dopo aver perso le elezioni decide di comune
accordo con il capo che lui e i suoi ragazzi saranno i cacciatori e
che procureranno la carne per tutti.
All'inizio
tutto va bene: i ragazzi più grandi si dividono i compiti, quelli
piccoli danno una mano e giocano tra loro, vengono indette assemblee
pubbliche per discutere sul da farsi e i problemi, Ralph e Jack sono
amici e si rispettano a vicenda...
Poi
qualcosa cambia, una serie di episodi inizia a mettere attrito tra i
due, i ragazzi cominciano ad aver paura di una fantomatica “Bestia”,
frutto dell'immaginazione dei più piccoli e che condizionerà tutta
la loro permanenza sull'isola, la civiltà che avevano provato a
creare si sfascia e si dividono in due gruppi: i ragazzi di Ralph che
continuano il loro intento di mantenere acceso il fuoco di
segnalazione; quelli di Jack che si abbandonano allo stato di
selvaggi, cominciando a compiere barbarie
e delitti.
Inevitabile
sarà l'evolversi della situazione in un contesto di violenza e
crudeltà.
La
narrazione
La
narrazione non l'ho trovata sempre lineare e di facile comprensione.
Confesso che diverse volte nel corso della lettura sono dovuto
tornare indietro di qualche riga per riprendere il filo. Mi sono
trovato spiazzato qualche volta dallo spostamento della narrazione da
un personaggio ad un altro.
Nel
libro sono presenti diverse descrizioni naturali sparse qua e là che
spesso tolgono spazio alla caratterizzazione dei personaggi. L'autore
non si sofferma affatto in un'analisi approfondita del carattere, ma
si accontenta di dare un accenno di descrizione fisica. La
personalità de ragazzi appare pian piano e si evolve nel corso della
vicenda.
Il
tema
Il
tema che Golding ci vuole presentare è come il protagonismo e il
potere riescano a corrompere anche l'animo più innocente, quello dei
bambini. Come spesso le masse sono attratte dai comportamenti più
impulsivi e irrazionali di un leader carismatico e sicuro di se che
li corrompe con promesse invitanti a breve termine, piuttosto che
seguire la ragione, i comportamenti più razionali che perseguono gli
obbiettivi primari a lungo termine (in questo caso la carne, un pasto
succulento contrapposto all'essere salvati). Interessante è come la
paura giochi un ruolo essenziale all'interno del romanzo e ai fini
dello svolgimento della vicenda. La paura di rimanere intrappolati
sull'isola spinge Ralph a fare tutto il possibile per tenere acceso
il fuoco di segnalazione, mentre la paura per la Bestia viene
esorcizzata da Jack per manipolare i suoi seguaci.
Emblematica
è la frase nell'ultimo capitolo del libro detta quando. . .
Nah,
questa non te lo voglio raccontare. Mi voglio fermare qui. Non vorrei
rovinarti il finale se non conosci la storia. ;-)
Nel
caso non avessi letto “Il signore delle mosche
” ti consiglio
veramente di farlo. Solo dopo averlo letto ho capito perché lo danno
come compito durante il percorso di studi.
Ah
giusto!! Non ti dimenticare di condividere il post e commentare con
le tue impressioni!!! ;-)

Anche io, come te, ho letto questo romanzo in età adulta, non mi era mai stato suggerito, girando casualmente tra le bancarelle l'ho trovato, mi ha incuriosito e l'ho comprato :)
RispondiEliminaConfermo che è un bellissimo libro, coglie perfettamente la natura a tratti bestiale degli esseri umani...
Il mio passaggio preferito è:
"Da una parte c'era il mondo fantastico della caccia, dei giochi feroci e pieni di destrezza; dall'altra il mondo del senso comune con le sue aspirazioni e con le sue delusioni"
Buona lettura ;)
PS: dovresti eliminare quella citazione su Piggy perché è un super spoiler!!! toglila!!!
Grazie del suggerimento, lo modifico subito.
EliminaE grazie per aver condiviso i tuoi pensieri !! :-)